Il piacere estetico e la qualità ambientale in ambito urbano richiedono necessariamente una condizione di sicurezza. La valutazione di stabilità consente di analizzare, identificare tassonomicamente, descrivere la morfologia, l'anatomia, biologia, fitopatologica e meccanica dell'albero al fine di determinarne la pericolosità, intesa come propensione al cedimento strutturale integrale o parziale.
IL V.T.A. (Visual Tree Assessment)
Il VTA è un sistema di diagnosi delle piante e di valutazione della stabilità elaborato da Claus Matteck (direttore del Reparto di Biomeccanica presso il Centro di Ricerca di Karlsruhe) nel 1994. Il metodo trae origine dall’Assioma della tensione costante, valido per tutte le strutture biologiche. Ciò significa che le strutture biologiche si sviluppano in modo da garantire una regolare e uniforme distribuzione delle tensioni sulla loro superficie. Fintantoché tale distribuzione rimane costante gli alberi mantengono un portamento e un aspetto esterno normale. Infatti, la distribuzione ottimale dei carichi e quindi delle forze, dell’intera struttura della pianta, permette alla stessa di vegetare senza rischi di rottura.
Il metodo VTA consta di tre fasi:
1) Analisi visiva dei difetti esteriori. Per le piante che manifestano segnali di anomalie interne si passa alla fase successiva: l’analisi strumentale;
2) Analisi strumentale: esame più approfondito delle anomalie interne con apparecchi di vario tipo;
3) Determinazione della categoria di rischio predefinita.
L’obiettivo finale è quello di attribuire una classe di propensione a cedimento secondo la classificazione riportata nella seguente tabella:
Tabella di sintesi della nuova classificazione della “PROPENSIONE AL CEDIMENTO” degli alberi definita dalla SOCIETA’ ITALIANA DI ARBORICOLTURA che sostituisce le vecchie classi FRC (Failure Risk Classification) nei lavori di valutazione della stabilità degli alberi svolti in Italia. |
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